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IN MERITO ALLA VICENDA DI PALAZZO GRASSI

 

 

Lettera aperta all’Assessore alla Cultura del Comune di Venezia, dott. Armando Peres, in merito all’appello per Palazzo Grassi.

 

Egregio Sig. Assessore,

nello spirito non possiamo non convenire con quanto riportato nell’appello da Lei promosso.

Non condividiamo nel modo più assoluto, invece, la richiesta all’Amministrazione Comunale di intervenire direttamente per l’acquisizione di Palazzo Grassi.

Lei conosce bene la scandalosa situazione relativa al Museo di Mestre da decenni fortemente richiesto dalla Città e le giustificazioni presentate dalla Giunta ed anche dalla sua stessa persona in merito alla mancata attivazione del Museo, alla mancata acquisizione dell’ex distretto di via Poerio di Mestre per il Museo, nonché al continuo rinvio della mostra Mestre 900.

Se danari non ce ne sono, non ce ne sono per tutti.

L’acquisizione di Palazzo Grassi da parte dell’Amministrazione Comunale si configurerebbe come la definitiva ed irreversibile caduta di credibilità da parte di questa Amministrazione, che accampa pretestuose giustificazioni economiche contro ogni sertia iniziativa culturale a favore di Mestre, ma non lesina ed anzi talvolta scialacqua risorse quando si tratta di intervenire per Venezia.

 

Il Presidente del Centro Studi Storici di Mestre

 

 

Replica alla risposta dell’Assessore

 

Dopo una breve vacanza mi è possibile leggere attentamente la risposta dell’Assessore alla Cultura Armando Peres (Il Gazzettino del 31/12 u.s.) alla lettera da noi inviata (Il Gazzettino del 30/12 u.s.) in merito alla vicenda di Palazzo Grassi.

L’articolata risposta dell’Assessore merita da parte nostra alcune puntualizzazioni.

Nel metodo: la presa di posizione è frutto di una approfondita discussione fra i membri del Consiglio Direttivo del Centro Studi Storici che hanno unanimemente concordato lo spirito dell’intervento, peraltro pienamente condiviso da personalità del mondo culturale mestrino.

Nel merito. Anziché una elencazione di quanto realizzato, di buono e di meno buono, in Terraferma da questa amministrazione, avremmo gradito la dimostrazione, anche in termini economici, che in campo culturale non esistono “due pesi e due misure” fra la Città d’acqua e quella di terra, come argutamente intitolato dal Gazzettino.

Il non voler fare raffronti conferma quanto sostenuto: quando si tratta della Città insulare non ci sono limiti a spese, le decisioni vengono prese nel giro di giorni e si pongono le condizioni per risultati ottimali; quando si tratta di Mestre i provvedimenti sono penosamente lunghi, i danari centellinati e fatti penare e conseguentemente i risultati sono spesso mediocri.

Gli esempi sono innumerevoli e travalicano ovviamente il campo della cultura: si confrontino i tempi di decisione su palazzo Grassi e quelli sul Museo di Mestre, ma anche quelli sul ponte di Calatrava e sul cavalcavia di Via Torino; oppure il risultato dei lavori al Candiani con il Teatro Malibran...

Il punto sul quale l’Assessore sorvola sono invece le vere motivazioni, per le quali non si è acquisito l’ex Distretto di via Poerio e si è rimandata sine die la realizzazione della mostra Mestre ‘900. La vicenda di Palazzo Grassi dimostra che quando c’è la volontà politica si trovano anche le risorse economiche. Non è così per Mestre. Oltre ai casi già citati vale la pena di ricordare che l’abbattimento di Cel Ana costerà a Mestre il sacrificio del residuale giardinetto della De Amicis, a ridosso di Piazza Ferretto, da permutare con la proprietà del negozio, giacché non ci sono le risorse economiche per liquidarla; così come per l’area storico-archeologico-ambientale dell’Umberto I con i suoi padiglioni storici che viene abbandonata al fine di recuperare risorse economiche per il nuovo ospedale, con il rischio reale di pregiudicare importanti testimonianze della Mestre antica.

Sul numero di manifestazioni tenutesi al Candiani, riscontriamo che la maggior parte non ha suscitato grandi emozioni nei Mestrini, mentre rimane incomprensibile il perseverare su una sola linea culturale, quella dell’arte contemporanea, che assorbe le poche risorse disponibili senza risultati apprezzabili in termini di crescita culturale della comunità.

In merito al confronto con tutti gli attori della Terraferma che l’Assessore dichiara di avere sempre cercato, ci piace ricordare all’Assessore che proprio al Forum della Cultura, il sottoscritto a nome dell’associazione che rappresenta, ma anche molti altri operatori della cultura e personalità hanno ribadito l’importanza dell’acquisizione dell’ex distratto di via Poerio, data anche la disponibilità della nuova proprietà di cederlo al Comune al prezzo di costo. Il lavorare ”affinché le funzioni che assumerà non ne sviliscano il significato” è quanto mai deludente per Mestre e segno di poco interesse dell’amministrazione per la vicenda. Perché l’ex distretto (ex convento) dovrebbe assumere funzioni che ne sviliscono il significato se le norme urbanistiche vigenti prevedono lì un museo?

In considerazione di ciò, ma anche della carenza di risorse economiche per Mestre, ci permettiamo di dare un suggerimento all’Assessore affinché Mestre abbia il Museo nell’ex distretto a costo zero: si confermi la destinazione d’uso a museo dell’immobile; si cerchi un accordo con la proprietà (che risulta essere una impresa costruttrice) per la ristrutturazione e l’adeguamento a spazi espositivi e museali dell’ex distretto; si alienino gli spazi del Contemporaneo di via Piave e con le risorse recuperate si coprano le spese per la convenzione con la proprietà privata, si allestiscano gli spazi e si avvii il Museo. Quanto previsto per il mantenimento del Contemporaneo venga dirottato per il Museo, in considerazione del fatto che l’espressione contemporanea trova già più che adeguati spazi al Candiani.

Se ben condotta tutta l’operazione potrebbe concretizzarsi a costo zero: basta la volontà politica.

A conclusione del nostro intervento desideriamo ricordare che nel corso di una tavola rotonda alla quale hanno partecipato tutti i candidati sindaco, organizzata dalla nostra associazione al Municipio di Mestre in occasione dell’ultima campagna per le elezioni amministrative comunali, il candidato Costa ha sintetizzato il suo programma elettorale per Mestre in tre punti: Museo, Stadio, terza corsia della Tangenziale.

 

Distinti saluti

 

Il Presidente

del Centro Studi Storici di Mestre

Prof. Roberto Stevanato